REALTA' CULTURali
Le Biblioteche
Verso la fine del XIX secolo venne istituita la Biblioteca Parrocchiale, che subito ebbe un grande successo di iscritti e di
utenti. La Giunta Comunale incoraggiò con un proprio contributo tale iniziativa, ripromettendosi di interessare le Autorità cittadine che già dal 1886 in Milano avevano istituito una "Biblioteca circolante" ad uso di insegnanti e scolaresche dei vari rioni della città.
Tale problema impegnava sempre più le Autorità che nel 1872 iniziarono a finanziare la "Società promotrice delle Biblioteche Popolari" che raccolse un grande successo di pubblico, il quale chiedeva insistentemente migliori orari per il loro utilizzo. Così nel 1928 venne avviato l'esperimento dell'apertura serale della Biblioteca stabile cittadina.
Dal 1956 la Biblioteca Comunale, precedentemente ospitata al Castello Sforzesco, trova la sua nuova sede nel palazzo Sormani. Ma la periferia vuole la propria biblioteca e nel 1932 nascono le "Biblioteche Pubbliche Rionali" che nel 1939 vantano già ben 21 punti di riferimento e di prestito. Anche Affori ebbe la propria "Biblioteca Rionale" nel 1962 con sede nei locali di Villa Litta su un'estensione di mq 500, ma all'epoca i libri non erano messi in vista. In seguito, con l'aumento degli utenti, la Biblioteca trovò nuova sistemazione (parte di quella attualmente occupata), riuscendo a porre i libri a portata diretta degli utenti. Dagli anni 70 è iniziato il vero balzo in avanti di questa Biblioteca Rionale, divenuta Centro di informazione, di aggiornamento, di aggregazione culturale.
Dal 1962 al 1987 si ebbe il maggior sviluppo dell'iniziativa culturale di cui le Biblioteche furono strumento con l'apertura di ben 31 punti di prestito. Tra di esse la nostra Biblioteca spicca per intraprendenza e servizio, e come abbonati ed utenti figura nelle prime posizioni cittadine. Il suo presente patrimonio, composto da 20.950 opere, oltre 1017 in audio e 573 in video, oggi spazia dalle più ricercate pubblicazioni d'ogni genere e tipo agli audiovisivi e ai più moderni strumenti di informazione (riviste, giornali, mensili, monografie...). Unico problema frenante per l'acquisizione di opere, in continua crescita, è lo spazio.
Da anni la Biblioteca, collaborando con la Commissione Culturale del Consiglio di Zona , organizza concerti, esposizioni di opere di pittura e fotografia, in stretto contatto con il Circolo Culturale Italo Calvino, concorsi artistici di poesia, musica ed arte varia, tornei di scacchi e vari. Un cenno a parte meritano gli spettacoli organizzati nel Parco di Villa Litta facenti parte alle manifestazioni di "Milano Estate", che per alcuni anni fecero del Parco e della Villa luoghi di incontro e di spettacoli culturali ad alto livello.
Il Periodico "La Buona Parola"
Nato in Affori il 1 gennaio 1914, il primo numero di questo periodico si presenta così: "...Ecco un nuovo periodico che,
timidamente, senza pretese, e desideroso soltanto di fare un po' di bene, si presenta al pubblico afforese, a tutti facendo i migliori auguri, domandando a tutti di esser tanto buoni da dedicargli almeno un'ora al mese...".
All'epoca era parroco in Affori da sei anni Don Costante Tresoldi, il quale aperto alle necessità dell'educazione e dell'istruzione religiosa e civica, ideò questo bollettino parrocchiale per tenersi in stretto contatto con la popolazione. Tale pubblicazione suscitò vivo interesse presso le Autorità religiose. Nell'Archivio Parrocchiale viene gelosamente
custodita tutta la pubblicazione del bollettino dal primo numero fino al presente che, oltre ad essere una preziosa fonte di informazioni, rappresenta altresì un libro cronologico della vita parrocchiale, civica e religiosa di Affori.
Durante la sua storia subì più volte intralci burocratici, censure e soppressioni. Da citare che nel 1941 le Autorità
richiesero tutte le copie di Buona Parola che riportavano la rubrica "La Pagina del Soldato", ospitante la nutrita corrispondenza tra i giovani Afforesi sui fronti di guerra e le loro famiglie, perché venissero archiviate come documenti al "Museo ed Archivio delle Guerre d'Italia" al Castello Sforzesco.
La Banda di Affori ("del nost paes")
Nella seconda metà dell'800 allietavano matrimoni e feste di famiglia alcuni piccoli complessi di strumenti a corda ed a fiato. In Affori si rese famosa l'orchestrina "Elisir d'amore" per l'abilità dei suonatori, composta da 10 strumenti (chitarre e mandolini). Nel 1853, per iniziativa di alcuni e il desiderio di tutta la popolazione, nacque in Affori il complesso musicale dedicato al grande Gaetano Donizetti, morto in Bergamo cinque anni prima. La sua prima sede per le prove fu nelle
ex-stalle di Villa Litta, inizialmente con 27 azionisti. A Capodanno del 1901 la Banda inizia la consuetudine di fare gli auguri per il nuovo anno agli Afforesi con un omaggio musicale suonato per le vie del paese. Nel settembre 1904 è invitata per un concerto a Lugano, che ebbe grande plauso. Nel 1906 esegue due affollati concerti all'Arena di Milano. Nel luglio 1907
partecipa ai festeggiamenti per il centenario della nascita di Garibaldi. Nel marzo 1909 viene invitata ad esibirsi per la Visita Pastorale in Affori da parte del Card. Andrea Ferrari, che rimane entusiasta della prestazione. Il 17 maggio 1914 è chiamata a partecipare, come madrina, alla nascita del nuovo complesso musicale "Unione e Libertà", banda voluta dall'omonimo Circolo Cattolico di Affori (fondato nel 1911), sotto la direzione del maestro Schieppati. Nel pomeriggio di quel giorno si alternarono in concerto alcuni complessi musicali dei paesi vicini (Bruzzano, Niguarda, Bresso, Cormano) per festeggiare l'avvenimento, ma l'esibizione più attesa e che ha riscosso prolungati battimani fu proprio quella della nostra Banda. Dopo la
Prima Guerra Mondiale, la Banda riprende la propria attività. Nel 1923 festeggia il 70° della propria fondazione con un pranzo allestito nei locali dell'Osteria Stella. Ma solo nel 1924 il Comune di Affori riconobbe la realtà di questo bene artistico. Nel 1930 la Filarmonica G. Donizetti si trasferisce nella nuova sede di via Zanoli, nei locali della Cooperativa Unione Operaria (Stella), di recente costruzione, ove rimarrà fino al trasferimento in via Assietta 32. In seguito al secondo conflitto mondiale, il 29 aprile 1945 il C.L.N. Comitato di Liberazione Nazionale fece una cospicua donazione alla Banda per incoraggiarla nella ripresa dell'attività. Di conseguenza il presidente, Agostino Castelletti, si impegnò a procurare divisa e nuovi strumenti. E fu proprio "Il Tamburo della Banda d'Affori", canzone di Ravasini-Panzeri, servì a dare quella spinta pubblicitaria che lancerà la fama della Banda a livello nazionale. Nel novembre 1955 ,L'Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, inviò un cospicuo contributo alla Banda.
Nel 1956 il Sindaco di Milano, prof. Virgilio Ferrari, molto affezionato alla nostra Affori, fece eseguire dalla Sartoria del Teatro alla Scala di Milano la nuova divisa, inaugurata presso la Cooperativa Stella con festeggiamenti e relativo concerto. Da quel momento in poi gli impegni della Banda si moltiplicarono e la portarono in giro per l'Italia ed anche
all'estero. Nel 1972 avviene la fusione con la consorella "Giuseppe Verdi" del CRAL Dipendenti Comunali di Milano, mantenendo però il suo nome. Il 7 dicembre 1973, il Comune di Milano, per meriti acquisiti, l'ha insignita
dell'onorificenza di "Benemerita del Comune di Milano"! Dal 1974 ad oggi la Banda partecipa regolarmente ai Carnevali di Viareggio, Marina di Pisa, Tirrenia, Vercelli, Oleggio, Cossato ed Ivrea. Nel 1975 condivise la sua attività con la Banda di Cernusco sul Naviglio, costituendo un corpo musicale di ben 80 elementi detto "Banda dell'Hinterland milanese". Dopo molte traversie per ottenere una sede adatta alla propria attività, nel marzo 1981, su interessamento del Presidente del Consiglio di Zona 8, Adolfo Carvelli, ha inaugurato la sua sede sita in un salone dell'ex Ospedale "Paolo Pini". Un
accenno alla partecipazione della Banda al concerto eseguito in piazza, programmato per la vigilia della "Festa d'Affori", sia in chiesa, nel giorno della Festa Patronale ed in onore di S. Cecilia (patrona dei musicisti).
Affori può quindi vantare uno dei primi complessi musicali organizzati a regola d'arte fra i molti che lo seguiranno nell'hinterland milanese e che ora, a distanza di oltre 140 anni, è tra i più famosi ed efficienti. Fama acquisita non solo grazie alla famosa canzonetta di Restelli-Ravasini "El tambur de la Banda d'Affori", ma conquistata sul campo con un curriculum che gli fa onore! Essa può vantare concerti, presenza in momenti importanti della vita cittadina, massima cura e perfezionismo
nell'esecuzione, vasto repertorio che spazia dal classico al leggero al moderno al folkloristico: motivi che le hanno procurato consensi su scala nazionale ed europea.
Ai direttori succedutisi sul podio in questa ultrecentenaria attività bandistica, ai numerosi componenti (anziani e giovani), a tutti coloro che ne permettono l'impegnativa, simpatica e richiesta presenza nel Rione, un vivo grazie da parte di Affori perché, col meraviglioso tramite dell'arte musicale e del suo nobile messaggio, hanno tenuto alto il nome del nostro Rione.
Nato in Affori il 1 gennaio 1914, il primo numero di questo periodico si presenta così: "...Ecco un nuovo periodico che,
timidamente, senza pretese, e desideroso soltanto di fare un po' di bene, si presenta al pubblico afforese, a tutti facendo i migliori auguri, domandando a tutti di esser tanto buoni da dedicargli almeno un'ora al mese...".
All'epoca era parroco in Affori da sei anni Don Costante Tresoldi, il quale aperto alle necessità dell'educazione e dell'istruzione religiosa e civica, ideò questo bollettino parrocchiale per tenersi in stretto contatto con la popolazione. Tale pubblicazione suscitò vivo interesse presso le Autorità religiose. Nell'Archivio Parrocchiale viene gelosamente
custodita tutta la pubblicazione del bollettino dal primo numero fino al presente che, oltre ad essere una preziosa fonte di informazioni, rappresenta altresì un libro cronologico della vita parrocchiale, civica e religiosa di Affori.
Durante la sua storia subì più volte intralci burocratici, censure e soppressioni. Da citare che nel 1941 le Autorità
richiesero tutte le copie di Buona Parola che riportavano la rubrica "La Pagina del Soldato", ospitante la nutrita corrispondenza tra i giovani Afforesi sui fronti di guerra e le loro famiglie, perché venissero archiviate come documenti al "Museo ed Archivio delle Guerre d'Italia" al Castello Sforzesco.
La Banda di Affori ("del nost paes")
Nella seconda metà dell'800 allietavano matrimoni e feste di famiglia alcuni piccoli complessi di strumenti a corda ed a fiato. In Affori si rese famosa l'orchestrina "Elisir d'amore" per l'abilità dei suonatori, composta da 10 strumenti (chitarre e mandolini). Nel 1853, per iniziativa di alcuni e il desiderio di tutta la popolazione, nacque in Affori il complesso musicale dedicato al grande Gaetano Donizetti, morto in Bergamo cinque anni prima. La sua prima sede per le prove fu nelle
ex-stalle di Villa Litta, inizialmente con 27 azionisti. A Capodanno del 1901 la Banda inizia la consuetudine di fare gli auguri per il nuovo anno agli Afforesi con un omaggio musicale suonato per le vie del paese. Nel settembre 1904 è invitata per un concerto a Lugano, che ebbe grande plauso. Nel 1906 esegue due affollati concerti all'Arena di Milano. Nel luglio 1907
partecipa ai festeggiamenti per il centenario della nascita di Garibaldi. Nel marzo 1909 viene invitata ad esibirsi per la Visita Pastorale in Affori da parte del Card. Andrea Ferrari, che rimane entusiasta della prestazione. Il 17 maggio 1914 è chiamata a partecipare, come madrina, alla nascita del nuovo complesso musicale "Unione e Libertà", banda voluta dall'omonimo Circolo Cattolico di Affori (fondato nel 1911), sotto la direzione del maestro Schieppati. Nel pomeriggio di quel giorno si alternarono in concerto alcuni complessi musicali dei paesi vicini (Bruzzano, Niguarda, Bresso, Cormano) per festeggiare l'avvenimento, ma l'esibizione più attesa e che ha riscosso prolungati battimani fu proprio quella della nostra Banda. Dopo la
Prima Guerra Mondiale, la Banda riprende la propria attività. Nel 1923 festeggia il 70° della propria fondazione con un pranzo allestito nei locali dell'Osteria Stella. Ma solo nel 1924 il Comune di Affori riconobbe la realtà di questo bene artistico. Nel 1930 la Filarmonica G. Donizetti si trasferisce nella nuova sede di via Zanoli, nei locali della Cooperativa Unione Operaria (Stella), di recente costruzione, ove rimarrà fino al trasferimento in via Assietta 32. In seguito al secondo conflitto mondiale, il 29 aprile 1945 il C.L.N. Comitato di Liberazione Nazionale fece una cospicua donazione alla Banda per incoraggiarla nella ripresa dell'attività. Di conseguenza il presidente, Agostino Castelletti, si impegnò a procurare divisa e nuovi strumenti. E fu proprio "Il Tamburo della Banda d'Affori", canzone di Ravasini-Panzeri, servì a dare quella spinta pubblicitaria che lancerà la fama della Banda a livello nazionale. Nel novembre 1955 ,L'Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, inviò un cospicuo contributo alla Banda.
Nel 1956 il Sindaco di Milano, prof. Virgilio Ferrari, molto affezionato alla nostra Affori, fece eseguire dalla Sartoria del Teatro alla Scala di Milano la nuova divisa, inaugurata presso la Cooperativa Stella con festeggiamenti e relativo concerto. Da quel momento in poi gli impegni della Banda si moltiplicarono e la portarono in giro per l'Italia ed anche
all'estero. Nel 1972 avviene la fusione con la consorella "Giuseppe Verdi" del CRAL Dipendenti Comunali di Milano, mantenendo però il suo nome. Il 7 dicembre 1973, il Comune di Milano, per meriti acquisiti, l'ha insignita
dell'onorificenza di "Benemerita del Comune di Milano"! Dal 1974 ad oggi la Banda partecipa regolarmente ai Carnevali di Viareggio, Marina di Pisa, Tirrenia, Vercelli, Oleggio, Cossato ed Ivrea. Nel 1975 condivise la sua attività con la Banda di Cernusco sul Naviglio, costituendo un corpo musicale di ben 80 elementi detto "Banda dell'Hinterland milanese". Dopo molte traversie per ottenere una sede adatta alla propria attività, nel marzo 1981, su interessamento del Presidente del Consiglio di Zona 8, Adolfo Carvelli, ha inaugurato la sua sede sita in un salone dell'ex Ospedale "Paolo Pini". Un
accenno alla partecipazione della Banda al concerto eseguito in piazza, programmato per la vigilia della "Festa d'Affori", sia in chiesa, nel giorno della Festa Patronale ed in onore di S. Cecilia (patrona dei musicisti).
Affori può quindi vantare uno dei primi complessi musicali organizzati a regola d'arte fra i molti che lo seguiranno nell'hinterland milanese e che ora, a distanza di oltre 140 anni, è tra i più famosi ed efficienti. Fama acquisita non solo grazie alla famosa canzonetta di Restelli-Ravasini "El tambur de la Banda d'Affori", ma conquistata sul campo con un curriculum che gli fa onore! Essa può vantare concerti, presenza in momenti importanti della vita cittadina, massima cura e perfezionismo
nell'esecuzione, vasto repertorio che spazia dal classico al leggero al moderno al folkloristico: motivi che le hanno procurato consensi su scala nazionale ed europea.
Ai direttori succedutisi sul podio in questa ultrecentenaria attività bandistica, ai numerosi componenti (anziani e giovani), a tutti coloro che ne permettono l'impegnativa, simpatica e richiesta presenza nel Rione, un vivo grazie da parte di Affori perché, col meraviglioso tramite dell'arte musicale e del suo nobile messaggio, hanno tenuto alto il nome del nostro Rione.
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